Come venire preparati per il prelievo?
E' consigliabile che il paziente osservi un digiuno di almeno 12 ore, prima di sottoporsi ad accertamenti clinici, evitando, per quanto è possibile, una cena abbondante e/o ricca di grassi. Si può bere acqua. Consegna di campioni biologici: la raccolta deve avvenire in contenitori sterili presi in farmacia o richiesti al laboratorio.
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ESAMI DEL SANGUE - Condizioni ideali
Eseguire il prelievo al mattino, a digiuno, dopo 8-12 ore dal pasto. Evitare esercizi fisici intensi nei giorni immediatamente precedenti il prelievo. Eseguire il prelievo prima di altre procedure diagnostiche o terapeutiche che possono interferire con il risultato degli esami. PROVA DA CARICO DI GLUCOSIO
Occorre che nei tre giorni precedenti la prova siano presenti nella dieta almeno 200 grammi al giorno di carboidrati, da assumere in qualsiasi momento della giornata. Alcuni fra gli alimenti più ricchi di carboidrati, in ordine decrescente di contenuto sono: zucchero, riso, miele, fette biscottate, cracker, grissini, pasta, semolino, pane, cioccolato al latte, marmellata, uva secca, fichi seccgìhi, latte in polvere zuccherato, latte consensato, biscotti, ceci, lenticchie, fagioli, patate, piselli. Nel periodo di preparazione è necessario non sottoporsi a esercizio fisico e a condizioni di stress diverse dal normale. La sera precedente l’esame restare digiuni dopo la cena. Astenersi dal caffè, fumo, alcol anche durante la prova. E’ possibile bere acqua senza limitazioni. ![]() SPERMIOGRAMMA
Osservare un periodo di astinenza sessuale di 3-7 giorni. Il contenitore deve essere sterile e contrassegnato da nome e cognome. Il campione deve essere preferibilmente raccolto mediante masturbazione. Fare attenzione che l'intera quantità di liquido seminale emesso penetri nel contenitore che deve essere poi ben chiuso. E' preferibile eseguire la raccolta direttamente presso il laboratorio; se ciò non fosse possibile, il campione deve essere recapitato il più presto possibile al laboratorio dopo la raccolta e in ogni caso non devono trascorrere più di 45 minuti da quando è stato prodotto. Durante la stagione fredda, mantenere il campione a contatto del corpo e in ogni caso a temperatura maggiore di 20 gradi. L'esame deve essere prenotato. ESAMI DELLE FECI
I campioni di feci devono essere recapitati in laboratorio dopo che i pazienti hanno effettuato la raccolta a domicilio. I contenitori devono essere puliti, non contaminati esternamente e dotati di tappo a tenuta. SCOTCH TEST Applicare di sera in zona perianale un cerotto adesivo alla cellulosa. Lasciarlo applicato per la notte e prelevarlo al mattino. Porlo in apposito contenitore e portarlo in laboratorio. |
ESAMI DELLE URINE
Le urine devono essere raccolte il mattino del giorno dell'esame ed occorre lavare accuratamente i genitali con acqua e sapone e raccogliere la prima parte del getto urinario in contenitori di plastica monouso, con tappo a tenuta. Istruzioni per la raccolta delle urine durante 24 ore Iniziare la raccolta al mattino, dopo aver vuotato la vescica alla solita ora (esempio alle 7.00) e da quel momento in poi raccogliere tutte le urine successive durante tutta la giornata e la notte fino alle 7.00 del giorno successivo in idoneo contenitore graduato. E' importante non perdere assolutamente parte dell'urina emessa. Durante la raccolta, il contenitore deve essere tenuto coperto e conservato in luogo fresco e al buio. Urinocoltura
Si consiglia la tecnica del mitto intermedio: al mattino dopo il risveglio il paziente, previa accurata pulizia dei genitali con acqua e sapone, scarta la prima parte delle urine. La seconda parte della minzione deve cadere direttamente nel contenitore sterile - materiale plastico, a bocca larga, munito di tappo a vite, sterile (non toccarlo assolutamente all'interno) - eliminando l'ultimo getto. Urinocoltura nei bambini fino a due anni La raccolta può essere eseguita con sacchetto in plastica sterile adesivo. Dopo la raccolta il sacchetto deve essere posto in un contenitore sterile con tappo a vite. Raccolta delle urine per Idrossipolina e Test di Nordin Nei tre giorni precedenti la raccolta delle urine, seguire una dieta priva di: collagene, carne e derivati, estratti di carne, brodo, pesce, gelati, dolci. Idrossipolina: dopo la dieta di cui sopra, raccogliere le urine delle 24 ore successive e segnalare sul campione la diuresi, il peso, l’altezza, l’età del paziente. Test di Nordin: dopo la dieta di cui sopra, la mattina svuotare la vescica, bere quindi 250ml di acqua distillata (si trova in farmacia). Raccogliere, poi, le successive urine e portarle in laboratorio. |
Consigli - Domande e Risposte
Quando
possiamo fare colazione prima del prelievo?
Le principali analisi che si possono eseguire anche dopo aver fatto colazione sono:
Quindi nei casi in cui si è certi che l'alimentazione non può influire sul risultato delle analisi, si può tranquillamente fare colazione prima di recarsi presso il nostro laboratorio di analisi. Perché
usare il contenitore sterile per l'esame delle urine?
II contenitore sterile è il solo mezzo di raccolta delle urine per ottenere dal proprio laboratorio, un risultato attendibile dei test sia chimico-fisici che batteriologici. Nel caso della raccolta delle urine in contenitori di vetro trovati in cucina, il caso più frequente è l'inquinamento da "Glucosio", lo zucchero! Anche se avete ben lavato il contenitore. Il pericolo infatti non risiede tanto nel barattolo quanto nel tappo che lo chiude, il più delle volte, il "tappo del barattolo della marmellata". Per eseguire un corretto esame delle urine, la prima cosa che l'analista deve fare è agitare bene il contenitore, ed è quello il momento in cui, il tappo, anche se lavato, può inquinare le urine, anche se con quantità apparentemente piccole ma sufficienti ad essere rilevate. Risultato: Glucosio nelle urine. |
Le feci: colore, muco e sangue. Quando preoccuparsi?
Le feci sono composte per il 75% di acqua e solo per il 25% di sostanze solide. Delle sostanze solide una frazione molto variabile è costituita dai residui di cellulose (fibre) indigeriti. Le fibre vegetali nelle feci, anche se non contribuiscono molto al peso, sono importanti nel determinare il volume totale e la consistenza delle feci stesse. Forma e consistenza sono relative al maggiore o minore assorbimento dell'acqua dell'intestino. Il normale colore delle feci varia dal marrone chiaro al marrone scuro e ciò è dovuto alla conversione chimica della birilubina (che entra nella composizione della bile) in urobilina e stercobilina da parte dei batteri intestinali e degli enzimi. La bile, va precisato, viene prodotta dal fegato e riversata nell'intestino, dove favorisce la digestione e l'assorbimento dei grassi alimentari. |
Feci Verdi
La colorazione verde è data dalla biliverdina, un precursore della bilirubina, che si trova nelle feci quando il transito intestinale è così veloce da non permettere la sua completa metabolizzazione da parte della flora intestinale. Per tale motivo nella diarrea, in condizioni patologiche e non (come nel consumo di lassativi), le feci assumono una colorazione verdastra. Tale colore, comunque, lo vediamo ugualmente a seguito degli alimenti contenenti clorofilla, come: spinaci, rucola, prezzemolo, fagiolini e vegetali a foglia verde in genere. Anche farmaci (usualmente antibiotici) ed integratori possono contenere clorofilla. Feci Arancioni Tale colorazione in linea di massima è data dagli alimenti e da alcuni farmaci. Per quanto concerne l’alimentazione è chiamato in causa il consumo di cibi ricchi di beta-carotene, riconoscibili dalla loro colorazione con sfumature giallo-arancioni (carote, zucche, albicocche, mango, patate dolci, ecc.). Anche l'abuso degli integratori che contengono questo pigmento ad azione antiossidante, e l'assunzione di medicinali a base di rifampicina (un antimicobatterico), possono dare tale colorazione alle feci. Feci Bianco-Grigie Anche in questo caso l’alimentazione ed i farmaci hanno la loro influenza. Infatti, l’assunzione di cibi di colore bianco o beige, come riso, patate o tapioca e l'ingestione di antiacidi (a base di idrossido di alluminio), possono conferire alla feci un colore bianco gessato. Ricollegandoci al concetto precedentemente riportato, e cioè che il colore delle feci è dovuto soprattutto alla presenza di bilirubina e dei suoi metaboliti, si deduce che un'ipocromia fecale può essere dovuta a situazioni che impediscono l’arrivo della bile nell’intestino (calculi della via biliare o tumore del pancreas) o a patologie del fegato o delle vie biliari e pancreatiche in cui si determina una riduzione di bilirubina, cirrosi, epatite e cancro al fegato). Feci pallide, ma lucide ed untuose, sono tipiche della steatorrea (eccessiva presenza di grasso negli escrementi, causata generalmente da un malassorbimento intestinale come avviene nella celiachia). Feci Gialle E' segno della presenza di grassi nelle feci. Ciò può essere dovuto ad un cattivo funzionamento del pancreas (pancreatiti croniche, ecc.) con scarsa produzione di enzimi utili alla loro digestione. Le feci appaiono giallastre, unte e di cattivo odore. |
Feci Rosse
Questo è il colore che mette maggiormente in allarme il paziente per il timore che possa essere il sangue il responsabile di tale colorazione. C’è però da dire che anche in questo caso gli alimenti di colore rosso (succo di pomodoro, frutta rossa e barbabietole) possono dare tale caratteristica cromatica. Tuttavia il “rosso” nelle feci è un sintomo di allarme di qualche sanguinamento intestinale. Il sangue rosso vivo che avvolge le feci con striature è indice di un sanguinamento nella zona ano rettale (le stesse striature sono visibili anche sulla carta igienica) e le cause possono essere emorroidi o ragadi anali, ma anche più infaustamente tumori dell'ultimo tratto dell'intestino. Se invece il colore del sangue è rosso scuro ed è frammisto alle feci allora l'emorragia è a livello di intestino crasso (colon). Le patologie che possono provocare questo tipo di problema sono polipi, forme tumorali, diverticoli, patologie infiammatorie e vascolari. Feci Grigie e Nerastre Feci di colore grigio scuro possono segnalare la presenza di metalli, come ferro (ad esempio per l'eccessiva ingestione di cioccolato e/o carne) o bismuto. Le feci nerastre e catramose indicano la presenza di sangue parzialmente digerito (melena); come avviene in caso di emorragie del tratto digerente superiore (esofago, stomaco, duodeno). Anche un sanguinamento di piccola entità del piccolo intestino e del colon prossimale (cieco) può dare a volte una colorazione nerastra alle feci. Non dimentichiamoci l’alimentazione: l’assunzione di carbone, liquirizia, mirtilli ed olive neri possono colorare di nero le feci. La stitichezza, in genere, si associa a feci scure per una più lunga permanenza nel colon (mentre nella diarrea le feci sono molto più chiare). La melena, come elemento differenziale dalle feci scure non da sanguinamento, ha un caratteristico odore acido, purtido, nauseante, particolarmente sgradevole. Muco Il muco nelle feci non sempre è un fenomeno patologico. Esso viene prodotto dal colon e la sua funzione è quella di lubrificare le feci favorendone lo scivolamento attraverso l’ano. Il suo colore è biancastro o bianco-giallognolo e di consistenza simile alla gelatina. Un aumento della presenza di muco costituisce la spia di qualche processo morboso come: rettocolite ulcerosa, malattia di Crohn, coliti batteriche. In questi casi il muco si accompagna a diarrea e, spesso, a sanguinamento. Un aumento di muco lo si può trovare anche nel colon irritabile, nella celiachia, nelle allergie o intolleranze alimentari, nelle alterazioni della flora batteria intestinale a seguito di abitudini alimentari scorrette. L’eccesso di muco è presente nei polipi (soprattutto di tipo villoso) e nei tumori del colon. In quest’ultimo caso il muco è roseo e/o misto a tracce ematiche. |